ENERGIA E TERRITORIO

ITALIA NOSTRA PROMUOVE UNA SERIA POLITICA ENERGETICA BASATA SUL RISPARMIO. CONTRARIA AL NUCLEARE, ITALIA NOSTRA RITIENE CHE LE RINNOVABILI SIANO UTILI MA NON DEBBANO DEVASTARE IL PAESAGGIO. Per saperne di più clicca qui.

giovedì 15 gennaio 2009

ABBATTIMENTO DEI PINI. QUALCHE NECESSARIA PRECISAZIONE



Gradirei sapere in che modo l’assessore Rozzi mi abbia contattato. In ogni mio comunicato, sul blog della Sezione ed in ogni altra mia comunicazione, non è presente alcun recapito telefonico ma la mia mail, quella istituzionale e l’indirizzo del blog. Non mi pare sia arrivata alcuna richiesta. Sarà cosa gradita all’assessore sapere che non ero in vacanza e che il verde cittadino non è soltanto un “elemento di qualità della vita, di sicurezza, di gestione ecologicamente corretta anche del tessuto urbanoma soprattutto un patrimonio che deve essere salvaguardato in quanto tale.
E’ evidente che nel caso in questione (come nei moltissimi altri di questi anni) sono stato abbattuti e non potati alberi quasi centenari che non potranno in alcun modo essere rimpiazzati.
Vero è, invece, che qualche giorno fa sono caduti due alberi su automobilisti ma è anche vero che tali piante sarebbero dovute essere mantenute. Non si possono usare i “tecnici” o specialisti esterni (tra cui i nostri che non sono stati minimamente presi in considerazione) solo per decidere quali piante segare e soltanto dopo che si è sfiorato un disastro, ma sarebbe opportuno consultarli periodicamente per evitare tali insensatezze.
E’ troppo facile, caro assessore, usare la motosega!!! E’ una cultura, questa della motosega, lontana anni luce da quella anglosassone o d’oltralpe dove gli alberi centenari o quelli solitari vengono trattati con estremo riguardo in quanto considerati parte integrante della memoria storica di un luogo. Tali alberi andrebbero ‘targhettati’ come si fa, ad esempio, sui castelli della Loira o gli orti botanici di numerosissime città.

martedì 13 gennaio 2009

ANTENNE SELVAGGE E CONDIZIONATORI INVADENTI. UNA CITTA' CHE NON AMA E PRESERVA IL CENTRO STORICO PERDE IL SENSO DELLA STORIA E MERITA IL DEGRADO...



Basta girare in Corso Vecchio o in Piazza Clai per rendersi conto che ormai siamo in una jungla. Ognuno fa ciò che gli pare. In alcuni tetti ci sono decine di parabole o, su nobili facciate, batterie di condizionatori, anche enormi, che in assoluto disprezzo di strutture ottocentesche e medievali, fanno bella mostra di sé. Nessuno ormai più controlla. Gli assessori invece di alzare gli occhi al cielo e trarre dall’osservazione di tanti abusi motivo per normare una situazione ormai fuori da ogni logica sono evidentemente “in altre faccende affaccendati”. Un tempo certe amministrazioni ed un certo tipo di architettura si vantava di avere sensibilità, buon gusto, senso estetico, faceva battaglie ideali di grande valore per tutelare il paesaggio. Si invocava l’intervento della Soprintendenza per tutelare angoli di storia cittadina che stanno perdendo ogni giorno di più fascino ed integrità. Ovviamente non crediamo che il mondo debba fermarsi e che le moderne tecnologie non debbano migliorare la vita dell’uomo ma c’è modo e modo. Tutto ormai si vende e tutto si compera, anche la dignità di un centro storico, quindi la memoria di una comunità. Il nuovo Regolamento Edilizio di Terni, consente un’ulteriore proroga quinquennale (dopo la precedente triennale) ad antennisti ed impiantisti per fare ciò che vogliono. Costituisce quindi una sconfitta del buon senso e dell’interesse generale della città nel preservare la parte più antica del tessuto urbano rimasta dopo i bombardamenti, dall’invasione di oggetti il cui impatto, viceversa, si sarebbe benissimo potuto ridurre al minimo accorpando le esigenze dei singoli in impianti condominiali o, per i condizionatori, collocandoli all’interno degli edifici. Se poi l’esimio assessore dichiara che la proroga è voluta dalle associazioni degli installatori allora comprendiamo tutto: anche uno sciocco si rende conto che una cosa è montare un parabola su un tetto, un’altra montarne dieci. La cosa più triste è che un uomo di sinistra non dimostri la minima sensibilità e cultura nella tutela del bene generale. Forse qualcuno è convinto che dopo il taglio indiscriminato degli alberi possa costituire un rimedio la… ‘forestazione’ di tetti e facciate antiche con antenne e scatole metalliche dal colore e dalle fogge più strane. Sostenere poi che in fondo fra cinque anni si potrà rivedere il tutto significa non rendersi conto che, una volta messi, difficilmente si potranno togliere, viste le resistenze esistenti. Peccato, un’occasione mancata, un passo ulteriore verso la mediocrità.

GESTIONE DEL VERDE O POLITICA DELLA MOTOSEGA? ALLA CULTURA DELLA SALVAGUARDIA E DELLA SICUREZZA PREVALE BUROCRAZIE E DERESPONSABILIZZAZIONE



Mai andarsene in vacanza una sola settimana per le Festività di fine anno: può accadere di tutto! Può anche accadere di non ritrovare più il Lungonera celebrato da composizioni in vernacolo dei molti poeti ternani, il viale alberato per eccellenza, stravolto dalla “Politica della Motosega” con uno spettacolo deprimente. E’ stato distrutto per sempre un paesaggio urbano che costituiva parte integrante del nostro vivere quotidiano, un patrimonio arboreo unico.
Signor Sindaco, Signori Assessore Salvati e Rozzi, potevate almeno avvertirci! Italia Nostra avrebbe almeno celebrato un de profundis facendo qualche foto di quei luoghi per rinnovare almeno l’immagine delle ormai sbiadite cartoline Alterocca che, per quanto datate, riprendevano per la storia, quel verde superbo che non era nella disponibilità di un sindaco di passaggio o di un assessore che forse non distingue una carota da una rapa, un corbezzolo da un lillà o da un melograno.
Ogni volta che gli esemplari più belli, ormai quasi secolari, del parco cittadino sono interessati a fenomeni di indebolimento li si verifica uno ad uno, li si cura con tecniche ormai note persino al più umile perito agrario, li si mette in tiraggio evitando il pericolo di cadute rovinose. Perché, sia chiaro, se prevale come ormai abbiamo constatato da anni la mania distruttiva dell’Assessore di turno allora il quadro è segnato. Se si preferisce molto comodamente segare nobilissimi tronchi che, lo abbiamo noi constatato non erano per nulla malati o erano curabilissimi, allora si taglino tutti i pini di Terni dopo i tigli di Via Fratti e le robinie di Via Battisti. Se ogni albero di alto fusto che supera i trent’anni di vita può diventare un potenziale pericolo in caso di vento, pioggia o neve, allora rendiamo piatta la città, con buona pace dei nostri amministratori che meriterebbero altro che l’Attila d’oro che conferì loro anni fa il WWF. Ormai non c’è angolo di Terni che non sia stato interessato dalla motosega da Via Battisti, a Via Fratti alla rotonda di Via Carrara. Non vorremmo trovarci durante la prossima Pasqua con la motosega che elimina i bellissimi pini del Villaggio Matteotti o i pioppi cipressini di Piediluco ormai ridotti a pochi esemplari.
Dispiace che alcune associazioni ambientaliste protestino non per questa politica dissennata ma per il solo fatto di non essere state coinvolte. Al di là poi degli aspetti paesaggistici e culturali, dal punto di vista ambientale non esiste il rapporto di 1 a 1, un virgulto nuovo piantato per un esemplare adulto tagliato, perché la massa delle chiome distrutte è cento volte superiore a quella di un albero che esce dal vivaio. Immaginiamo gli anziani che passeggiano sul Lungonera sotto il solleone che piacere avranno durante le prossime estati senza più ombra per qualche decennio.
Consigliamo ai nostri Assessori di viaggiare un po’ ed osservare come vengono trattati esemplari secolari in altre città ed i altri Paesi. Si vada in Francia sui castelli della Loira, ma anche in Grecia, in Inghilterra. Si mettono targhe esplicative, si indicano ai turisti, si curano. E’ mai possibile che solo a Terni si ammalino a decine tutti insieme, in ogni viale? Forse la cura migliore sarebbe sostituire gli assessori, senza tagliare per carità loro la testa, ma almeno renderli innocui e farli tornare alle attività che sanno fare.

Condividi su facebook