ENERGIA E TERRITORIO

ITALIA NOSTRA PROMUOVE UNA SERIA POLITICA ENERGETICA BASATA SUL RISPARMIO. CONTRARIA AL NUCLEARE, ITALIA NOSTRA RITIENE CHE LE RINNOVABILI SIANO UTILI MA NON DEBBANO DEVASTARE IL PAESAGGIO. Per saperne di più clicca qui.

mercoledì 2 dicembre 2009

SIAMO LIETI CHE L'ASSESSORE BENCIVENGA VOGLIA CREARE DELLE VERE ISOLE PEDONALI, SPERIAMO CHE ALLE PAROLE SEGUANO I FATTI

La bozza di riforma di Ztl e Apu non può non trovarci d’accordo anche perché conferma tutte le anomalie che, nel corso di questi anni, abbiamo più volte sollevato. Voler interdire al traffico quelle che da anni vengono chiamate aree pedonali urbane e di voler trasformare il centro in una vera isola pedonale sono provvedimenti che vanno verso la strada giusta e che potrebbero rappresentare le prime misure per tentare di limitare le cosiddette polveri sottili.
Vogliamo anche esprimere soddisfazione perché l’Assessore Bencivenga, in questo modo, ammette il fallimento totale delle politiche dei traffico e della mobilità urbana degli ultimi dieci anni e, indirettamente, conferma l’inattendibilità dei dati relativi all’indagine ‘Ecosistema Urbano’ presentati da Legambiente e, qualche giorno fa, tanto decantati. Da questa indagine la nostra città risulterebbe al terzo posto, tra tutte le città italiane che “superano la soglia di un metro quadro di isola pedonale per abitante”, ciò è assolutamente falso ed oggi è lo stesso assessore a confermarlo quando, finalmente, dichiara di voler far diventare il centro una vera isola pedonale trasformando le aree pedonali urbane in zone interdette al traffico.
L’immagine di una città va preservata, lo sviluppo e l’attrattavitià conseguiti con la coerenza dei comportamenti e la concretezza delle azioni di governo.
In questi anni abbiamo sentito un mucchio di parole, oggi speriamo che alle parole seguano i fatti.

Terni, 2 dicembre 2009
Daniele Pica

giovedì 26 novembre 2009

MAGGIOR RISPETTO PER LA STORIA DELLA CITTA': RECUPERI CONSERVATIVI O SPECULAZIONI EDILIZIE? LA SOPRINTENDENZA AI BENI MONUMENTALI BATTA UN COLPO

Passeggiando in centro, si notano cantieri che, fra i pochi palazzi antichi e di pregio scampati ai bombardamenti, affrontano con singolare fantasia, il tema del recupero conservativo. E’ indubbio che la molla che spinge ad investire sia il ritorno economico, pur tuttavia è indispensabile che le autorità preposte facciano il loro dovere tempestivamente, in modo da contemperare l’interesse privato e quello pubblico. Accade con una certa frequenza che prevalga solo il primo. Siamo convinti che non si possa snaturare quel poco di antico che è rimasto e che costituisce, dal punto di vista architettonico, la storia della città, ben prima che l’acciaio ne determinasse lo sviluppo dell’ultimo secolo e mezzo.
Italia Nostra anche negli anni passati ha criticato interventi alquanto singolari d’incremento di cubature e fortemente dissonanti con il contesto storico ed architettonico esistente. Oggi ci vediamo costretti a richiamare alle proprie responsabilità ed alle proprie funzioni Enti Locali ed Amministrazioni, di fronte a situazioni che appaiono obiettivamente inaccettabili.
In Via Paolo Garofoli, proprio sul retro di una facciata liberty realizzata a fine Ottocento con la costruzione di Corso Tacito, accanto al rigore settecentesco di Palazzo Espa, il cui ingresso è ancora ben preservato dall’avvenuto restauro conservativo, un cantiere rielabora nello stile Disneyland la vecchia facciata di Palazzo Bartocci.
Mentre il regolamento edilizio impedisce qualsiasi nuovo aggetto, improvvisamente spuntano come funghi otto nuovi leziosi balconi. Ricordano i calli di Venezia, nella versione americana di Las Vegas, ed appaiono obiettivamente fuori luogo in quel vicolo in cui gli abitanti dei due palazzi contrapposti, se vogliono salutarsi, possono quasi darsi la mano l’un l’altro.
Chiediamo al Sindaco: ma il regolamento edilizio e le distanze che impone esiste solo per i fessi? Se tutti i proprietari che abitano in centro storico realizzassero centinaia, migliaia di nuovo balconi, in Via Roma, in Corso tacito, in Corso Vecchio, mettendo il Comune di fronte al fatto compiuto cosa accadrebbe?
Un cantiere aperto, in pieno centro storico, può fare da mesi di tutto? Ed il primo controllo avviene solo dopo che tutto è già stato realizzato? La sensibilità culturale è di tutti e prescinde dal colore delle amministrazioni.
Italia Nostra impegna il Sindaco ad un esame attento della ennesima situazione di irregolarità fiduciosa che gli interessi generali prevalgano sulle furbizie di pochi.
Anche perché non è possibile chiudere impunemente terrazzi per fare nuove cubature, rialzare tetti ben oltre il consentito per realizzare nuovi appartamenti, aprire finestre dove il progetto non lo prevede, costruire, sopra i vecchi tetti, mausolei ingombranti che cambiano completamente il profilo e le vedute preesistenti.
Ci chiediamo e chiediamo al Sindaco, augurandoci che non spunti la solita sanatoria che, con quattro soldi, sistemi il tutto: è possibile a Terni con una semplice D.I.A. fare abusi, in pieno centro, in zona AAa che il PRG classifica “residenziale di conservazione assoluta”?

Terni, 26 novembre 2009

Il Presidente, Daniele Pica

martedì 18 agosto 2009

LE NUBI ACRI CONTINUANO AD INQUINARE. PROSEGUE L'INDIFFERENZA DI CHI DOVREBBE DIFENDERE LA SALUTE DEI CITTADINI

Chiunque volesse controllare può farlo benissimo. La nube biancastra che sale dall’AST, come una sorta dilungo dirigibile, nelle notti afose d’estate, non si disperde come quando c’è vento, ma si dirige lentamente verso il centro città. Alle 23,30 circa giunge su Corso Vecchio e Corso Tacito per il piacere di chi cerca di riposare ed è costretto a chiudersi in casa o andarsene in fretta e furia se non vuol riempire i polmoni di emissioni acri, che, fuoriuscite dai forni fusori, non sono di certo un toccasana per la salute dei ternani. Il tutto nell’indifferenza di chi governa e di chi dovrebbe controllare.
Chi dovrebbe indagare da dove vengono non scoprirebbe neanche un elefante scappato da un giardino zoologico, altrimenti dopo anni di denunce non continuerebbe ad imporsi il silenzio.
Chi dovrebbe porsi il problema della salute da difendere come bene primario fa finta di nulla perché il problema è scomodo ed è meglio occuparsi di chi sarà il prossimo direttore sanitario della ASL o di quale partito, di quelli ecologisti, ben s’intende, riuscirà a piazzare il prossimo Direttore Generale.
A Bettona la Procura della Repubblica ha accertato violazioni gravi delle normative sull’inquinamento ed ha emesso numerose ordinanze di arresto. Lì si trattava di liquami di allevamenti sversati nei corsi d’acqua e nei campi qui di aria da respirare, nulla di meno importante.
A Terni siamo figli di un Dio minore? Non chiediamo catastofi ma almeno il rispetto minimo dovuto.
E’ mai possibile che tutti quei cittadini che non si sono arresi e non intendono arrendersi debbano essere trattai come idioti?
Dobbiamo inalare per forza tutto ciò che l’Università di Perugia ha già accertato essere presente nelle polveri dell’unica centralina messa sotto monitoraggio, quella delle Grazie? Nichel ed altri metalli pesanti cancerogeni?
Italia Nostra ascolta la propria coscienza e ritiene che ormai non possano esistere eccezioni: occorre lavoro, occorre sviluppo, ma debbono essere compatibili con l’ambiente e con la difesa del bene primario della salute di tutti.
Ben vengano gli utili aziendali ma non facendo sconti sulla tutela della salute.
Prevenire è meglio che ampliare il Reparto di Oncologia dell’Ospedale.
Il nuovo sindaco che è anche medico nulla dice in proposito?
Ci auguriamo di ascoltare sull’argomento frasi sensate e diverse da quelle del suo predecessore.
Se non otterremo alla svelta risposte intendiamo andare avanti per strada maestra, con tutti coloro che lo vorranno.

lunedì 9 marzo 2009

SEQUESTRO DEL CANILE: E' COLPA DEL DISINTERESSE E DELL'IPOCRISIA DEL COMUNE. UN DOVEROSO RINGRAZIAMENTO AGLI OPERAI E I VOLONTARI...


UN DOVEROSO RINGRAZIAMENTO AGLI OPERAI E I VOLONTARI CHE, FINORA, SONO STATI COSTRETTI A LAVORARE IN CONDIZIONI PERICOLOSISSIME

Da anni la nostra Associazione, come molte altre a Terni, ha denunciato lo stato di degrado ed abbandono in cui versano le strutture di ricovero degli animali. Per anni siamo stati ignorati e derisi.

Locali fatiscenti, gabbie piccolissime, fogne rotte, mancanza di fondi anche per l'acquisto dei beni di primaria necessità come crocchette e medicinali, carenza di veterinari, diffusione di malattie pericolose anche per l'uomo come la leishmaniosi e leptospirosi trasmessa dall'orina dei ratti liberi di passeggiare tra le gabbie.

In questi anni, ripeto, il Comune ci ha soltanto preso in giro alternando totale disinteresse a promesse ipocrite e sensazionali e mai mantenute.

Oggi finalmente la notizia del sequestro del canile da parte dei Nas.

Voglio concludere ringraziando gli operai e i volontari che, per anni, sono stati costretti a lavorare in condizioni pericolosissime e senza i quali la situazione sarebbe peggiorata ancora di più.

Terni, 9 marzo 2009.

Daniele Pica


giovedì 15 gennaio 2009

ABBATTIMENTO DEI PINI. QUALCHE NECESSARIA PRECISAZIONE



Gradirei sapere in che modo l’assessore Rozzi mi abbia contattato. In ogni mio comunicato, sul blog della Sezione ed in ogni altra mia comunicazione, non è presente alcun recapito telefonico ma la mia mail, quella istituzionale e l’indirizzo del blog. Non mi pare sia arrivata alcuna richiesta. Sarà cosa gradita all’assessore sapere che non ero in vacanza e che il verde cittadino non è soltanto un “elemento di qualità della vita, di sicurezza, di gestione ecologicamente corretta anche del tessuto urbanoma soprattutto un patrimonio che deve essere salvaguardato in quanto tale.
E’ evidente che nel caso in questione (come nei moltissimi altri di questi anni) sono stato abbattuti e non potati alberi quasi centenari che non potranno in alcun modo essere rimpiazzati.
Vero è, invece, che qualche giorno fa sono caduti due alberi su automobilisti ma è anche vero che tali piante sarebbero dovute essere mantenute. Non si possono usare i “tecnici” o specialisti esterni (tra cui i nostri che non sono stati minimamente presi in considerazione) solo per decidere quali piante segare e soltanto dopo che si è sfiorato un disastro, ma sarebbe opportuno consultarli periodicamente per evitare tali insensatezze.
E’ troppo facile, caro assessore, usare la motosega!!! E’ una cultura, questa della motosega, lontana anni luce da quella anglosassone o d’oltralpe dove gli alberi centenari o quelli solitari vengono trattati con estremo riguardo in quanto considerati parte integrante della memoria storica di un luogo. Tali alberi andrebbero ‘targhettati’ come si fa, ad esempio, sui castelli della Loira o gli orti botanici di numerosissime città.

martedì 13 gennaio 2009

ANTENNE SELVAGGE E CONDIZIONATORI INVADENTI. UNA CITTA' CHE NON AMA E PRESERVA IL CENTRO STORICO PERDE IL SENSO DELLA STORIA E MERITA IL DEGRADO...



Basta girare in Corso Vecchio o in Piazza Clai per rendersi conto che ormai siamo in una jungla. Ognuno fa ciò che gli pare. In alcuni tetti ci sono decine di parabole o, su nobili facciate, batterie di condizionatori, anche enormi, che in assoluto disprezzo di strutture ottocentesche e medievali, fanno bella mostra di sé. Nessuno ormai più controlla. Gli assessori invece di alzare gli occhi al cielo e trarre dall’osservazione di tanti abusi motivo per normare una situazione ormai fuori da ogni logica sono evidentemente “in altre faccende affaccendati”. Un tempo certe amministrazioni ed un certo tipo di architettura si vantava di avere sensibilità, buon gusto, senso estetico, faceva battaglie ideali di grande valore per tutelare il paesaggio. Si invocava l’intervento della Soprintendenza per tutelare angoli di storia cittadina che stanno perdendo ogni giorno di più fascino ed integrità. Ovviamente non crediamo che il mondo debba fermarsi e che le moderne tecnologie non debbano migliorare la vita dell’uomo ma c’è modo e modo. Tutto ormai si vende e tutto si compera, anche la dignità di un centro storico, quindi la memoria di una comunità. Il nuovo Regolamento Edilizio di Terni, consente un’ulteriore proroga quinquennale (dopo la precedente triennale) ad antennisti ed impiantisti per fare ciò che vogliono. Costituisce quindi una sconfitta del buon senso e dell’interesse generale della città nel preservare la parte più antica del tessuto urbano rimasta dopo i bombardamenti, dall’invasione di oggetti il cui impatto, viceversa, si sarebbe benissimo potuto ridurre al minimo accorpando le esigenze dei singoli in impianti condominiali o, per i condizionatori, collocandoli all’interno degli edifici. Se poi l’esimio assessore dichiara che la proroga è voluta dalle associazioni degli installatori allora comprendiamo tutto: anche uno sciocco si rende conto che una cosa è montare un parabola su un tetto, un’altra montarne dieci. La cosa più triste è che un uomo di sinistra non dimostri la minima sensibilità e cultura nella tutela del bene generale. Forse qualcuno è convinto che dopo il taglio indiscriminato degli alberi possa costituire un rimedio la… ‘forestazione’ di tetti e facciate antiche con antenne e scatole metalliche dal colore e dalle fogge più strane. Sostenere poi che in fondo fra cinque anni si potrà rivedere il tutto significa non rendersi conto che, una volta messi, difficilmente si potranno togliere, viste le resistenze esistenti. Peccato, un’occasione mancata, un passo ulteriore verso la mediocrità.

GESTIONE DEL VERDE O POLITICA DELLA MOTOSEGA? ALLA CULTURA DELLA SALVAGUARDIA E DELLA SICUREZZA PREVALE BUROCRAZIE E DERESPONSABILIZZAZIONE



Mai andarsene in vacanza una sola settimana per le Festività di fine anno: può accadere di tutto! Può anche accadere di non ritrovare più il Lungonera celebrato da composizioni in vernacolo dei molti poeti ternani, il viale alberato per eccellenza, stravolto dalla “Politica della Motosega” con uno spettacolo deprimente. E’ stato distrutto per sempre un paesaggio urbano che costituiva parte integrante del nostro vivere quotidiano, un patrimonio arboreo unico.
Signor Sindaco, Signori Assessore Salvati e Rozzi, potevate almeno avvertirci! Italia Nostra avrebbe almeno celebrato un de profundis facendo qualche foto di quei luoghi per rinnovare almeno l’immagine delle ormai sbiadite cartoline Alterocca che, per quanto datate, riprendevano per la storia, quel verde superbo che non era nella disponibilità di un sindaco di passaggio o di un assessore che forse non distingue una carota da una rapa, un corbezzolo da un lillà o da un melograno.
Ogni volta che gli esemplari più belli, ormai quasi secolari, del parco cittadino sono interessati a fenomeni di indebolimento li si verifica uno ad uno, li si cura con tecniche ormai note persino al più umile perito agrario, li si mette in tiraggio evitando il pericolo di cadute rovinose. Perché, sia chiaro, se prevale come ormai abbiamo constatato da anni la mania distruttiva dell’Assessore di turno allora il quadro è segnato. Se si preferisce molto comodamente segare nobilissimi tronchi che, lo abbiamo noi constatato non erano per nulla malati o erano curabilissimi, allora si taglino tutti i pini di Terni dopo i tigli di Via Fratti e le robinie di Via Battisti. Se ogni albero di alto fusto che supera i trent’anni di vita può diventare un potenziale pericolo in caso di vento, pioggia o neve, allora rendiamo piatta la città, con buona pace dei nostri amministratori che meriterebbero altro che l’Attila d’oro che conferì loro anni fa il WWF. Ormai non c’è angolo di Terni che non sia stato interessato dalla motosega da Via Battisti, a Via Fratti alla rotonda di Via Carrara. Non vorremmo trovarci durante la prossima Pasqua con la motosega che elimina i bellissimi pini del Villaggio Matteotti o i pioppi cipressini di Piediluco ormai ridotti a pochi esemplari.
Dispiace che alcune associazioni ambientaliste protestino non per questa politica dissennata ma per il solo fatto di non essere state coinvolte. Al di là poi degli aspetti paesaggistici e culturali, dal punto di vista ambientale non esiste il rapporto di 1 a 1, un virgulto nuovo piantato per un esemplare adulto tagliato, perché la massa delle chiome distrutte è cento volte superiore a quella di un albero che esce dal vivaio. Immaginiamo gli anziani che passeggiano sul Lungonera sotto il solleone che piacere avranno durante le prossime estati senza più ombra per qualche decennio.
Consigliamo ai nostri Assessori di viaggiare un po’ ed osservare come vengono trattati esemplari secolari in altre città ed i altri Paesi. Si vada in Francia sui castelli della Loira, ma anche in Grecia, in Inghilterra. Si mettono targhe esplicative, si indicano ai turisti, si curano. E’ mai possibile che solo a Terni si ammalino a decine tutti insieme, in ogni viale? Forse la cura migliore sarebbe sostituire gli assessori, senza tagliare per carità loro la testa, ma almeno renderli innocui e farli tornare alle attività che sanno fare.

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