Gentilissimo Ing. Tirinzi,
in merito al piano di raccolta differenziata presentato dall’Asm e dal Comune di Terni alle associazioni nell’incontro del 10 aprile, Italia Nostra condivide appieno le finalità del progetto messo in campo, anche se ritiene che sarebbe stato opportuno utilizzare un approccio più prudente nella fase di programmazione. Questo perché il passaggio dalla raccolta stradale dei rifiuti alla raccolta porta a porta presuppone un cambiamento radicale nella cultura dei cittadini, che necessita di tempo per essere assimilato; perciò avremmo preferito che almeno la campagna d’informazione fosse partita diversi mesi fa e che ad essa seguisse una sperimentazione su scala ridotta (così hanno fatto ad Asti ed in altre città). Comunque, ci auguriamo che vengano rispettati tutti i punti del crono-programma nei tempi stabiliti, altrimenti si andrebbe incontro a risultati disastrosi, che ricadrebbere sulle spalle (e sulle tasche) dei cittadini.
Perciò, riteniamo condizione imprescindibile, per dare il nostro contributo alla riuscita del progetto, che Italia Nostra possa controllare da vicino l’attuazione del programma, vigilando sul raggiungimento degli obbiettivi e sul rispetto degli impegni presi da parte di tutti i soggetti in campo. A tale scopo, riteniamo necessaria la costituzione di un comitato delle associazioni, che venga costantemente informato sull’evoluzione del piano di raccolta differenziata e consultato su eventuali variazioni al progetto originario, che dovessero rendersi necessarie in corso d’opera.
Allo stato attuale, al fine di contribuire al miglioramento del progetto, possiamo suggerirvi quattro proposte:
1) RIDURRE I RIFIUTI ALLA FONTE: è la strategia migliore per diminuire il quantitativo di rifiuti da mandare in discarica. A tale scopo, sarebbe anzitutto necessario stipulare un accordo con la grande distribuzione e le associazioni dei commercianti, finalizzato a: limitare l’uso di imballi per i prodotti non riciclabili, favorire il riutilizzo dei “vuoti” (incentivando la resa e l’utilizzo di distributori automatici di detersivi, shampoo, ecc.) e sostituire le buste della spesa in polietieline con altre in materiale biodegradabile. Parallelamente, si dovrebbe avviare una campagna di informazione verso i consumatori, volta a spiegare loro come effettuare una spesa sostenibile per l’ambiente, promuovendo comportamenti che producano il minor quantitativo possibile di rifiuti.
2) DIALOGO CONTINUO CON I CITTADINI: per riuscire a realizzare questa “rivoluzione culturale” nelle abitudini dei ternani, sarà necessario un dialogo continuo tra Asm ed utenti. A tal fine sarà opportuno creare degli “eco-sportelli” (sul modello di quelli attivati dal Consorzio Priula nel trevigiano), ossia dei front-office territoriali collegati tra loro e con la sede centrale, attraverso i quali gli utenti possano attivare i servizi, chiedere chiarimenti, ritirare contenitori e sacchetti.
3) ADOZIONE DEL PRINCIPIO DEL “CHI INQUINA PAGA”: quando la raccolta differenziata sarà entrata nella sfera delle abitudini dei cittadini, non saranno necessari grandi stimoli o richiami morali, ma finché il nuovo sistema non sarà entrato nella sfera delle abitudini degli utenti, sarà opportuno mettere in atto una strategia volta a premiare i comportamenti virtuosi ed a sanzionare quelli scorretti. La leva principale in mano all’Asm è quella della TIA, che dovrà essere applicata a ciascun utente secondo il principio del “chi inquina paga”: basta suddividere la tariffa in una quota fissa (da far pagare a tutte le famiglie) ed in una variabile, calcolata moltiplicando il numero degli svuotamenti del contenitore del secco non riciclabile per il costo del singolo svuotamento rilevato tramite il transponder. Ulteriori sconti sulla tariffa, si dovrebbero concedere alle famiglie che decidono di attuare il compostaggio domestico che ha la funzione di riduzione del rifiuto alla fonte. Infine, sarà opportuno sanzionare i comportamenti degli utenti scorretti, soprattutto nel primo anno di attuazione del programma, quando soltanto tre circoscrizioni saranno interessate al nuovo sistema: a tale scopo si potrebbe introdurre la figura dell’eco-vigile, come deterrente per gli utenti delle circoscrizioni interessate da quest’anno, che tenteranno di gettare i rifiuti nei cassonetti stradali delle altre.
4) CONTRASTARE L’ABUSIVISMO EDILIZIO: effetto collaterale del passaggio dalla raccolta dei rifiuti stradale a quella porta a porta è l’accresciuta capacità di controllare il territorio per il Comune. Questo vantaggio, potrebbe essere sfruttato anche per rilevare eventuali abusi edilizi sul territorio comunale, a tale scopo si potrebbe utilizzare il sistema informativo territoriale per la mappatura gli utenti.
In attesa di essere convocati per il prossimo incontro con le associazioni, siamo a sua disposizione per eventuali domande o chiarimenti.
Cordiali saluti,
Dott. Daniele Pica
(Presidente Italia Nostra sez. Terni)
in merito al piano di raccolta differenziata presentato dall’Asm e dal Comune di Terni alle associazioni nell’incontro del 10 aprile, Italia Nostra condivide appieno le finalità del progetto messo in campo, anche se ritiene che sarebbe stato opportuno utilizzare un approccio più prudente nella fase di programmazione. Questo perché il passaggio dalla raccolta stradale dei rifiuti alla raccolta porta a porta presuppone un cambiamento radicale nella cultura dei cittadini, che necessita di tempo per essere assimilato; perciò avremmo preferito che almeno la campagna d’informazione fosse partita diversi mesi fa e che ad essa seguisse una sperimentazione su scala ridotta (così hanno fatto ad Asti ed in altre città). Comunque, ci auguriamo che vengano rispettati tutti i punti del crono-programma nei tempi stabiliti, altrimenti si andrebbe incontro a risultati disastrosi, che ricadrebbere sulle spalle (e sulle tasche) dei cittadini.
Perciò, riteniamo condizione imprescindibile, per dare il nostro contributo alla riuscita del progetto, che Italia Nostra possa controllare da vicino l’attuazione del programma, vigilando sul raggiungimento degli obbiettivi e sul rispetto degli impegni presi da parte di tutti i soggetti in campo. A tale scopo, riteniamo necessaria la costituzione di un comitato delle associazioni, che venga costantemente informato sull’evoluzione del piano di raccolta differenziata e consultato su eventuali variazioni al progetto originario, che dovessero rendersi necessarie in corso d’opera.
Allo stato attuale, al fine di contribuire al miglioramento del progetto, possiamo suggerirvi quattro proposte:
1) RIDURRE I RIFIUTI ALLA FONTE: è la strategia migliore per diminuire il quantitativo di rifiuti da mandare in discarica. A tale scopo, sarebbe anzitutto necessario stipulare un accordo con la grande distribuzione e le associazioni dei commercianti, finalizzato a: limitare l’uso di imballi per i prodotti non riciclabili, favorire il riutilizzo dei “vuoti” (incentivando la resa e l’utilizzo di distributori automatici di detersivi, shampoo, ecc.) e sostituire le buste della spesa in polietieline con altre in materiale biodegradabile. Parallelamente, si dovrebbe avviare una campagna di informazione verso i consumatori, volta a spiegare loro come effettuare una spesa sostenibile per l’ambiente, promuovendo comportamenti che producano il minor quantitativo possibile di rifiuti.
2) DIALOGO CONTINUO CON I CITTADINI: per riuscire a realizzare questa “rivoluzione culturale” nelle abitudini dei ternani, sarà necessario un dialogo continuo tra Asm ed utenti. A tal fine sarà opportuno creare degli “eco-sportelli” (sul modello di quelli attivati dal Consorzio Priula nel trevigiano), ossia dei front-office territoriali collegati tra loro e con la sede centrale, attraverso i quali gli utenti possano attivare i servizi, chiedere chiarimenti, ritirare contenitori e sacchetti.
3) ADOZIONE DEL PRINCIPIO DEL “CHI INQUINA PAGA”: quando la raccolta differenziata sarà entrata nella sfera delle abitudini dei cittadini, non saranno necessari grandi stimoli o richiami morali, ma finché il nuovo sistema non sarà entrato nella sfera delle abitudini degli utenti, sarà opportuno mettere in atto una strategia volta a premiare i comportamenti virtuosi ed a sanzionare quelli scorretti. La leva principale in mano all’Asm è quella della TIA, che dovrà essere applicata a ciascun utente secondo il principio del “chi inquina paga”: basta suddividere la tariffa in una quota fissa (da far pagare a tutte le famiglie) ed in una variabile, calcolata moltiplicando il numero degli svuotamenti del contenitore del secco non riciclabile per il costo del singolo svuotamento rilevato tramite il transponder. Ulteriori sconti sulla tariffa, si dovrebbero concedere alle famiglie che decidono di attuare il compostaggio domestico che ha la funzione di riduzione del rifiuto alla fonte. Infine, sarà opportuno sanzionare i comportamenti degli utenti scorretti, soprattutto nel primo anno di attuazione del programma, quando soltanto tre circoscrizioni saranno interessate al nuovo sistema: a tale scopo si potrebbe introdurre la figura dell’eco-vigile, come deterrente per gli utenti delle circoscrizioni interessate da quest’anno, che tenteranno di gettare i rifiuti nei cassonetti stradali delle altre.
4) CONTRASTARE L’ABUSIVISMO EDILIZIO: effetto collaterale del passaggio dalla raccolta dei rifiuti stradale a quella porta a porta è l’accresciuta capacità di controllare il territorio per il Comune. Questo vantaggio, potrebbe essere sfruttato anche per rilevare eventuali abusi edilizi sul territorio comunale, a tale scopo si potrebbe utilizzare il sistema informativo territoriale per la mappatura gli utenti.
In attesa di essere convocati per il prossimo incontro con le associazioni, siamo a sua disposizione per eventuali domande o chiarimenti.
Cordiali saluti,
Dott. Daniele Pica
(Presidente Italia Nostra sez. Terni)
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