Vedere come nel centro storico di Terni si possa fare di tutto fa male a coloro che hanno il gusto del bello ed il senso della storia. A Largo Manni sembra abbia operato la stessa mano che fa svettare il transatlantico bianco rosso delle Orsoline. Una struttura industriale che potrebbe andar bene in un centro fieristico in periferia o in area a ciò vocata non di certo in uno dei Quartieri più antichi di Terni, celebrato dai quadri di Orneore Metelli e dalle poesie di Furio Miselli.
A Perugia sono anni ed anni che si discute di come ristrutturare il Mercato Coperto, qui a Terni in un baleno il primo dirigente comunale che capita si permette, nell’assenza totale di senso critico della giunta comunale, di collocare un capannone di colore arancio, quasi fluorescente, accanto a chiese antiche e a strutture medievali.
La torre della Bibliomediateca fu oggetto di un confronto cittadino anche duro ma, vivaddio, almeno se ne parlava. Oggi prevale nella politica la sciatteria e basta.
Tutti i cultori dei Carri di Maggio, della tradizione locale, della storia, dei capitani di ventura, hanno perso la voce o forse la coscienza?
Gli amanti dell’arte, le associazioni culturali si sono addormentate, oppure preferiscono barattare la libertà di giudizio con qualche elemosina di contributo? I docenti delle nostre scuole hanno perduto anche loro la favella, si sentono solo per manifestare per i contratti e gli scatti di anzianità?
Oggi prevale a Terni una certa sottile prepotenza che ritiene di fare e disfare ciò che vuole.
E’ anche grave che in questo Consiglio Comunale siano pochissime le voci che hanno il coraggio di dire la loro. Il resto, da destra a sinistra un appiattimento totale.
Chiediamo allora alla Soprintendenza ai Beni Monumentali dell’Umbria: possibile che non si impongano nei centri storici un minimo di regole? Un minimo di controlli? Se non altro, se non per passione, almeno per dovere d’ufficio!
ITALIA NOSTRA, Sezione di Terni
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