Un bel tacere non fu mai scritto da Fabrini, assessore da anni agli 'eventi' valentiniani e non ai semi salati, certo più digeribili e facili da gestire.
Eppure nessuno lo ha mai visto in visita presso l'ex convento di San Valentino.
Tutto quel che è stato avviato da fine 2011 - di cui lui sembra finalmente interessarsi a seguito delle nostre critiche - si deve ad organi dello Stato, alla direzione culturale della Diocesi, agli accademici, ai volontari, a dirigenti del Comune. Non a lui, né purtroppo al sindaco il quale ha gravemente contraddetto con i fatti le rassicurazioni espresse in aprile sulla futura destinazione dell'ex convento.
Né è vero che il comune ha "dato spazio" lo scorso anno all'archeologia, perché quel presunto spazio se l'è guadagnato la scoperta in sé, tanto che Fabrini non c'era, ma una troupe da Roma della CBS sì. E il tutto è avvenuto senza contributi economici di alcun genere da parte dell'Amministrazione, peraltro mai richiesti! (quindi i tagli del Governo non c'entrano alcunché con questa storia).
Quanto allo "scarso interesse di pubblico", l'affermazione è apodittica tanto quanto la famigerata "non c'è niente". Anzitutto non esistono locali aperti al pubblico; gli accessi agli ipogei sono stati subito sigillati, tanto che la forte umidità risalente in superficie non è stata canalizzata, col rischio di futuri crolli in stile Pompei. E lo stesso Comune di Terni non ha certo operato alcuna operazione di marketing per far conoscere i suoi antichi gioielli. Del resto, "non c'è niente", no? Non c'è niente, è veto, ma nella volontà delle persone.
Fabrini, sia cortese: scenda li sotto, vada a conoscere il geofisico con esperienze mondiali venuto a lavorare qui anche per lei, si faccia prestare un telefono per chiamare la Soprintendenza archeologica. L'unico assessore presente è stato Ricci.
Assessore, per favore: si informi. Studi. Si appassioni all'argomento, come forse con queste reazioni sta freudianamente manifestando. Nell'anno e mezzo che le resta da governare, può e deve lasciare un segno indelebile del suo servizio in favore della nostra comunità.
Italia Nostra è infatti di parte: di parte contro l'indifferenza, l'ignavia, l'abulia, la vacua prosopopea, contro chi dice "non c'è niente" senza essersi mai applicato.
Magari un giorno avrà il piacere di ricostruire insieme a noi la ricca trama storica e culturale della città, con la riemersione del colonnato dell'antica chiesa che tuttora giace sotto l'odierna basilica - come testimoniato dal Soprintendente ai B.A. umbri, dottor Mario Pagano - e con il recupero dell'immensa necropoli romana e protocristiana lì attorno.
L'aspettiamo. Non lo faccia per noi. Lo faccia per San Valentino. Per amore. Anche perché i semi salati, dopo qualche tempo, diventano rancidi mentre l'archeologia, col tempo, fiorisce, producendo molto frutto per l'intera comunità.
Andrea Liberati
Italia Nostra Terni
Terni, 31 gennaio 2013
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