Italia Nostra e WWF chiedono l'intervento immediato delle Acciaierie e, in subordine, del Governo a seguito dell'emergere di nuovi clamorosi dati sull'inquinamento da nichel, arsenico e cromo.
A seguito di una nostra inchiesta, da ARPA Umbria spuntano infatti informazioni di eccezionale gravità sulle cosiddette deposizioni atmosferiche. Terni è purtroppo una città da risanare pesantemente e non sarà alcuna temeraria retorica negazionista dei politici locali a smentirlo.
Le deposizioni sono rilevamenti effettuati a pochi cm dal suolo. Diversamente dal monitoraggio atmosferico, usualmente realizzato a circa mt. 3 di altezza, riguardano anzitutto gli effetti dei microinquinanti sui bambini, ma anche su flora e fauna, con effetti decisivi sull'ecosistema.
Si tratta di dati mai emersi: ebbene, il nichel totalmente è fuori controllo. Picchi anche 23 volte superiori rispetto a quanto previsto da normative europee, come accade a Prischiano; fino a 6 volte a Borgo Rivo; fino a 5 volte in centro, nella vecchia stazione di Via Verga, ora dismessa.
Non solo: le concentrazioni del nichel sono aumentate dal 2011 al 2013, arco temporale in cui sono stati effettuati i rilievi, specie a Prisciano, che nel maggio dell'anno corrente ha registrato oltre 350 µg/m2 contro i 15 µg/m2 imposti dalla normativa benchmark in Europa, quella tedesca (TA Luft, 2002), ripresa da altri Stati anche confinanti, dagli studi ARPA delle Regioni italiane (Veneto, http://www.arpa.veneto.it/arpav/chi-e-arpav/file-e-allegati/dap-treviso/cementi-rossi/modellistica_qa_adms.pdf p. 22, nota nichel, Val d'Aosta, etc.), parametrata a studi euro-americani e a ricerche OMS.
Siamo probabilmente la prima città d'Italia per concentrazioni di nichel nelle deposizioni. L'intera Terni, Borgo Rivo inclusa, secondo questi clamorosi dati, è interessata da un fenomeno pressocché sempre sopra il limite di precauzione, con differenze presuntivamente dovute solo alla distanza dagli impianti: c'è da chiedersi se la classe dirigente regionale, politica, industriale e sindacale, fosse già a conoscenza di queste informazioni. Ne comprenderà adesso la gravità?
Occorre ora riflettere su come difendere i cittadini ternani, i bambini, ma, non dimentichiamolo, in primis, i dipendenti delle Acciaierie, esposti presumibilmente più di altri a inquinanti di nocività '1' secondo l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC).
C'è purtroppo altro: in crescita anche l'arsenico. OMS e Germania impongono un limite non superiore a 4 µg/m2. A Prisciano si è passati da una media 0,7 nel 2011(periodo ago-dic) all'1,6 del 2012 per finire con 4,9 µg/m2 nel 2013 (parziale).
E il cromo? Siamo 450 volte sopra il dato di Perugia e 150 volte Gubbio, ma da noi il cromo è utilizzato nella produzione dell'inox, con picchi a Prischiano oltre i 2500 µg/m2 (http://www.arpa.umbria.it/resources/docs/Qualita%20aria%20in%20Umbria%20anno%202012.pdf, p.61). E' presumibile che i lavoratori e quella parte della città siano stati sottoposti a un'esposizione acuta e prolungata.
Ovunque in Europa, e tanto più in Germania, la tutela dell'ambiente è un dovere irrinunciabile.
Alle Acciaierie si ascrive pertanto la responsabilità di mettere subito in sicurezza gli impianti. Qualora non emergesse una chiara volontà e un cronoprogramma certo in merito, bene che il Governo prenda atto e agisca, magari prima che sia l'Unione Europea a intervenire. La politica ha il dovere di affrontare con la massima urgenza un tema drammatico e cruciale per il nostro futuro.
(ALLEGATO, AL LINK SUCCESSIVO, TUTTI I SUPERAMENTI DEL NICHEL OLTRE LA NOSRMATIVA BENCHMARK: https://drive.google.com/file/d/0B5m1YJovWuKZWUhqd09XdW1Wck5WaE9KeWY4R21mOF9JYlpZ/edit?usp=sharing).
Terni, 24 dicembre 2013.
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