Non capita tutti i giorni che un'associazione come Italia Nostra sia riconoscente ad Anas.
Eppure si deve dare atto a questa importante società stradale che, sulla vexata quaestio delle luci spente all'ingresso della città via superstrada, aveva ragione. L'ing. Raffaele Spota, capo compartimento Umbria, e l'ing. Mario Liberatore, dirigente Anas, hanno non solo documentatamente provato di chi fossero le reali responsabilità dell'attuale situazione - sconsolante, però doveroso dirlo: del Comune di Terni - ma si sono anche impegnati a finanziare lavori di ripristino che viceversa spetterebbero ordinariamente al solo Comune.
Non a caso, Italia Nostra, aveva recentemente inviato una diffida formale a Palazzo Spada che, però, aveva per l'ennesima volta rimpallato la questione su Anas. Che non c'entrava niente.
Occorre anche ringraziare la Prefettura per l'ottimo lavoro avviato in queste settimane; se si riuscità a risolvere questa piccola controversia, gravida tuttavia di potenziali pericoli per gli automobilisti, lo si deve all'intervento straordinario del Prefetto, dott. Bellesini, e del vice Prefetto, dott. Romano, da noi facilmente richiesti un mese or sono di esercitare i poteri sostituvi.
Nel corso dell'incontro avvenuto dunque ieri in Prefettura alla presenza di Anas, Asm, Comune di Terni e Italia Nostra, è stato anzitutto segnalato dai tecnici come l'impianto luminoso, saltato da cinque anni e comunque, secondo i rilievi di Anas, non smentiti dall'Asm. MAI manutentato dal Comune, oggi sia pressoché inutilizzabile.
L'Asm ha pertanto già approntato una bozza di nuovo e moderno progetto in collaborazione con Anas, assicurando minori consumi elettrici, accresciuta intensità luminosa e miglioramento della sicurezza stradale anche sotto il profilo degli strumenti di contenimento di veicoli fuori controllo.
Poiché Anas Umbria ha ancora una volta ribadito la disponibilità a supportare finanziariamente pro quota tale progetto, a valere sul bilandio 201, è probabile che, tra fine inverno e inizio primavera, le luci possano essere di nuovo accese a beneficio, restituendo quel minimo di decoro che dovrebbe contraddistinguere la porta principale di accesso alla città.
Il Comune, ora che si è stabilito definitivamente di chi siano gli obblighi, oltre a un necessario mea culpa, dovrebbe stanziare urgentemente le risorse necessarie. E speriamo che stavolta effettui correttamente la necessaria manutenzione periodica degli impianti.
Resta l'amarezza dell'aver dovuto scomodare il Prefetto e di aver accusato Anas per colpe assolutamente non sue, quando anni fa - e con minori aggravi, anche in termini di tempo perduto da dirigenti dello Stato e semplici cittadini - si poteva risolvere un problema tanto banale.
Terni, 13 dicembre 2013.
Andrea Liberati
Italia Nostra Terni
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