Se fosse un film, sarebbe 'La stangata': chi la subisce è naturalmente Terni. Certo, un caso. L'ennesimo, ma pur sempre un caso.
Italia Nostra intende far luce sulle decine e decine di milioni di euro che sappiamo esser stati inviati alla Regione da Endesa ed E.On negli ultimi dieci anni a titolo di canoni di concessione per lo sfruttamento idroelettrico: quanto ne sarebbe tornato su Terni sotto forma di tangibili 'compensazioni ambientali', come di regola accade altrove?
Sono già in molti ad assicurare 'nemmeno un cent'.
Se così realmente fosse -e attendiamo al riguardo una puntuale risposta alla nostra PEC spedita lo scorso sabato notte, 6 settembre- sarebbe una grave vergogna che bisognerebbe spiegare anzitutto ai residenti di Terni.
In questa provincia infatti insistono gli impianti idroelettrici più importanti dell'Umbria e tra i più grandi del Centro Italia, per circa 1 Twh annuo di produzione: cosa ne ricaverebbe Terni?
Sembra che, nel 2001, dopo aver ceduto a stranieri di fatto la stessa Cascata delle Marmore, 'temporizzata' da 85 anni con l'elemosina delle ore (bene capire se sia stata pure diminuita la portata a fronte dell'aumento orario accordato dal concessionario di turno: già partita la PEC alla Provincia), staremmo regalando anche il nostro 'tesoretto' -i proventi delle concessioni- ad altri Ma perché?
Italia Nostra sfida la Regione dell'Umbria a dimostrare il contrario.
Tale tesoretto annuo è pertanto destinato a crescere enormemente in futuro, contribuendo a cambiare in meglio il volto di Terni. Presto spiegheremo perché.
Non solo: un ulteriore progetto di potenziamento della rete idroelettrica è stato presentato quasi tre anni fa, per una potenza installata di circa 200 MW aggiuntivi.
Ora, al di là del merito tecnico, a fronte di altri possibili giganteschi introiti per i concessionari, cosa ne guadagnerebbe concretamente Terni? Si pensa di proseguire con grandi svendite e corrispondenti elemosine?
Qualche amministratore locale è in grado di interpretare correttamente l'espressione 'accordi compensativi'?
Segue copia della prima richiesta di accesso agli atti via PEC, spedita il 6 settembre, ore 23.15, alla Giunta Regionale dell'Umbria e alla Direzione Ambiente regionale (alla Provincia di Terni per conoscenza);
segue copia della seconda e diversa richiesta di accesso agli atti via PEC, spedita il 7 settembre, ore 00.33, alla sola Provincia di Terni.
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ALLA REGIONE
Con la presente la sottoscritta associazione chiede ai sensi del nuovo D.Lgs. 33/2013, attuativo della legge 190/2012:
1) di ricevere i dati riguardanti l'ammontare economico globale versato alla Regione Umbria negli anni 2003-2013 dalle società pubbliche e private a titolo di canoni di concessione idroelettrica, differenziando tali introiti per provincia di competenza (Perugia-Terni) e per appartenenza o meno a grandi derivazioni idroelettriche;
2) di ricevere i dati riguardanti l'ammontare economico globale versato alla Regione Umbria negli anni 2003-2013 dalle società ENDESA e poi E.ON a titolo di canoni di concessione idroelettrica (provincia di Terni), esplicitando inoltre l'ammontare pagato dalle stesse per la sola concessione 'Galleto' (Terni) negli anni 2003-2013;
3) di sapere se e in quali puntuali termini economici -anno per anno, dal 2003 al 2013- gli importi di cui al punto 1) siano stati successivamente riassegnati sui territori delle province di Perugia e Terni;
4) copia del progetto della società E.ON relativo al potenziale nuovo bacino idroelettrico individuato dalla stessa tra Marmore, Miranda e i Prati di Stroncone (Terni), chiarendo infine lo stato di avanzamento della proposta medesima qualora fosse stato avviato un qualsiasi iter burocratico al riguardo.
Cordialmente
Andrea Liberati
Italia Nostra
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ALLA PROVINCIA
Con la presente la sottoscritta associazione chiede ai sensi del nuovo D.Lgs. 33/2013, attuativo della legge 190/2012:
1) di ricevere i vigenti disciplinari di concessione riguardanti le grandi derivazioni idroelettriche presenti in provincia di Terni, nonché eventuali accordi e/o patti aggiuntivi esistenti tra Provincia di Terni e la società E.On anche con riferimento a c.d. compensazioni ambientali previste su Piediluco e zona di Corbara;
2) di chiarire, dati alla mano, se all'aumento delle ore di apertura della Cascata delle Marmore, avvenuto negli anni 2000-2010, sia corrisposta una diminuzione della portata della medesima da parte di Endesa/E.On, eventualmente conosciuta dalle Autorità locali;
3) se, per Piediluco, le Giunte provinciali di Terni abbiano mai ordinato agli uffici -almeno negli ultimi dieci anni- una propria e puntuale valutazione e ricognizione del danno ambientale/materiale cagionato ai beni immobili dei residenti dalle variazioni di livello idrografico.
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Cordialmente
Andrea Liberati
Italia Nostra