IL PROVVEDIMENTO DELLA SOPRINTENDENZA RENDE GIUSTIZIA A TUTTI COLORO CHE
DESIDERANO UNA CITTA’ MAGGIORMENTE SENSIBILE AL RISPETTO DEL PROPRIO PARTIMONIO MONUMENTALE
La denuncia di Italia Nostra, oltre a quelle provenienti da centinaia di cittadini hanno ottenuto un risultato tangibile: i lavori di rifacimento del tetto della chiesa di San Francesco sono stati sospesi, in quanto svolti senza una specifica autorizzazione della Soprintendenza ai beni culturali e paesaggistici dell’Umbria.
La Soprintendente, a seguito di un sopralluogo, ha sancito in maniera chiara l’abuso architettonico che si stava perpetrando su una delle principali chiese della città di Terni.
Sostituire i vecchi coppi segnati dal tempo con delle tegole appena uscite dalla fornace rappresenta un colpo violento all’armonia architettonica che devono sopraintendere ad ogni azione che interessa i beni monumentali .
La decisione dell’Architetto Di Bene rappresenta una vittoria della sensibilità civica rispetto all’arroganza di azioni che non hanno nulla a che fare con la tutela del patrimonio architettonico della nostra città.
Sorprende l’assordante silenzio del sindaco, dell’assessore alla cultura Berrettini e dell’assessore all’arredo urbano Pileri, che non hanno ritenuto di dire una parola in ordine allo scempio che si stava perpetrando a danno della città.
DESIDERANO UNA CITTA’ MAGGIORMENTE SENSIBILE AL RISPETTO DEL PROPRIO PARTIMONIO MONUMENTALE
La denuncia di Italia Nostra, oltre a quelle provenienti da centinaia di cittadini hanno ottenuto un risultato tangibile: i lavori di rifacimento del tetto della chiesa di San Francesco sono stati sospesi, in quanto svolti senza una specifica autorizzazione della Soprintendenza ai beni culturali e paesaggistici dell’Umbria.
La Soprintendente, a seguito di un sopralluogo, ha sancito in maniera chiara l’abuso architettonico che si stava perpetrando su una delle principali chiese della città di Terni.
Sostituire i vecchi coppi segnati dal tempo con delle tegole appena uscite dalla fornace rappresenta un colpo violento all’armonia architettonica che devono sopraintendere ad ogni azione che interessa i beni monumentali .
La decisione dell’Architetto Di Bene rappresenta una vittoria della sensibilità civica rispetto all’arroganza di azioni che non hanno nulla a che fare con la tutela del patrimonio architettonico della nostra città.
Sorprende l’assordante silenzio del sindaco, dell’assessore alla cultura Berrettini e dell’assessore all’arredo urbano Pileri, che non hanno ritenuto di dire una parola in ordine allo scempio che si stava perpetrando a danno della città.
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