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lunedì 5 agosto 2013

RESTAURO FONTANA DI PIAZZA TACITO: LA FONDAZIONE CARIT PUBBLICHI I DOCUMENTI DELL'APPALTO DI SUA COMPETENZA


Italia Nostra e WWF chiedono alla Fondazione CARIT di chiarire i termini dell'appalto per il restauro conservativo della Fontana di piazza Tacito, a nemmeno 20 anni dalla precedente riqualificazione.
Presidente e vicepresidente del Consiglio di amministrazione, Mario Fornaci e Francesco Quadraccia, converranno senz'altro che i tempi impongono non soltanto la massima trasparenza, ma anche l'adozione dello standard procedurale più congruo possibile.
Nonostante le Fondazioni bancarie non siano equiparate a soggetti di diritto pubblico, esse rappresentano un alto interesse collettivo e sono comunque assoggettabili a procedure di evidenza pubblica in particolare circostante stabilite dal Codice degli Appalti.
La Fontana: si tratta di uno dei più importanti simboli della città e dell'Umbria. E' un bene di rango culturale. Per il suo ripristino c'è poi un rilevante contributo pubblico - Comune/ASM. Non appare immaginabile assumersi il rischio di 'fare figli e figliastri' con le imprese, invitandone alcune ed escludendone altre, su questo come per altri casi. Si cambi metodo. Sono dunque molte le ragioni per le quali, ancorché non imposta dalla legge, sarebbe giusto comunque indire una gara a evidenza pubblica, pure come libera scelta di autolimitazione da parte della Fondazione. 
Si potrebbe cogliere l'occasione per offrire un segnale nuovo alla città; in sé già stremata dalla crisi economica e di legalità esplose su vasti fronti, come dimostrano le cronache degli ultimi mesi diffuse persone su stampa e tv nazionali, frutto del logoramento della sfera morale di un brano importante della classe dirigente non solo locale, mentre la pubblica opinione osserva sempre più basita quel che accade.
Fornaci e Quadraccia, nella loro qualità di membri apicali del Consiglio di amministrazione della Fondazione CARIT, dispongano pertanto senza indugi la pubblicazione degli atti di questo appalto, chiarendo quante e quali imprese siano usualmente invitate a partecipare: le ragioni della loro convocazione così come dell'altrui esclusione; i parametri stabiliti anche in termini di eventuali conflitti di interesse e di possibili interferenze; le garanzie qualitative ottenute e le economicità conseguibili; quant'altro utile a rafforzare l'immagine della Fondazione.
Il tutto, d'ora in poi, sia reso accessibile on line, nel sito istituzionale, dando così alla città l'opportunità di verifiche certe, nel solco delle best practices di stampo europeo, senza che debbano essere i cittadini-soci a dover chiedere informazioni specifiche in merito.
Molte fondazioni bancarie hanno preferito per lunghi anni riparare dietro un'incomprensibile cortina fumogena la loro attività di stazione appaltante: ecco allora che Terni potrà rappresentare quell'eccezione che tornerà utile non solo per l'oggi, ma in vista della riforma legislativa di un meccanismo di finanziamento di progetti sul territorio comunemente valutato come opaco e sorpassato.


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