Il centro storico di Terni, bombardato ripetutamente durante l’ultima guerra, è riuscito, nonostante tutto, a mantenere una sua fisionomia che lo caratterizza gradevolmente. I quartieri Clai, Fabbri e Duomo, nonostante ristrutturazioni talvolta pesanti, mantengono ancora intatti edifici di pregio. E si animano di piccoli ristoranti, pub, manifestazioni artistiche interessanti.
Italia Nostra lancia un appello innanzitutto all’Amministrazione Comunale affinché il regolamento edilizio venga fatto rispettare nella parte che prevedeva un triennio di moratoria, ormai scaduto per chiedere a tutti l’eliminazione di parabole, antenne e condizionatori dai prospetti degli edifici storici.
Purtroppo in questi tre anni la situazione non solo non è migliorata ma è decisamente peggiorata. Il divieto non è stato né osservato, né fatto osservare: ognuno fa ciò che gli pare.
Chiediamo a tutti i cittadini e, in particolare, a quelli più sensibili: si può andare avanti così?
Peraltro oggi la tecnologia consente soluzioni che possono benissimo contemperare la funzionalità con il decoro, basta volerlo.
Chiediamo all’assessore all’Edilizia, se ha occhi per vedere e vuol farlo, quanti verbali siano stati elevati in tre anni dal nucleo di controllo. I condizionatori stanno spuntando come funghi, uno spettacolo non proprio esaltante.
Si stanzino risorse perché i privati –in un periodo di ristrettezze come questo- possano intervenire senza ulteriori aggravi per i bilanci familiari. Occorre muoversi per cambiare in fretta una situazione di crescente impresentabilità urbanistico-architettonica
Italia Nostra lancia un appello innanzitutto all’Amministrazione Comunale affinché il regolamento edilizio venga fatto rispettare nella parte che prevedeva un triennio di moratoria, ormai scaduto per chiedere a tutti l’eliminazione di parabole, antenne e condizionatori dai prospetti degli edifici storici.
Purtroppo in questi tre anni la situazione non solo non è migliorata ma è decisamente peggiorata. Il divieto non è stato né osservato, né fatto osservare: ognuno fa ciò che gli pare.
Chiediamo a tutti i cittadini e, in particolare, a quelli più sensibili: si può andare avanti così?
Peraltro oggi la tecnologia consente soluzioni che possono benissimo contemperare la funzionalità con il decoro, basta volerlo.
Chiediamo all’assessore all’Edilizia, se ha occhi per vedere e vuol farlo, quanti verbali siano stati elevati in tre anni dal nucleo di controllo. I condizionatori stanno spuntando come funghi, uno spettacolo non proprio esaltante.
Si stanzino risorse perché i privati –in un periodo di ristrettezze come questo- possano intervenire senza ulteriori aggravi per i bilanci familiari. Occorre muoversi per cambiare in fretta una situazione di crescente impresentabilità urbanistico-architettonica
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