Scade a fine settembre il periodo transitorio dopo il quale il posizionamento di parabole e condizionatori d’aria su tutti gli edifici del centro storico dovrà adeguarsi alle disposizioni del regolamento edilizio. Lo precisano, anche in risposta alla nota di Italia Nostra diffusa nei giorni scorsi, l’assessorato all’edilizia e gli uffici comunali competenti. E’ dunque evidente che in questo periodo la Vigilanza Edilizia non era chiamata ad elevare verbali in riferimento alla situazione del centro storico. E’ stata invece effettuata un’opera di sensibilizzazione sui contenuti della normativa, anche attraverso lettere inviate alle associazioni di categoria interessate, che sarà intensificata in questi ultimi mesi prima della sua piena entrata in vigore. Inoltre è importante sottolineare che tutti i nuovi edifici e non solo quelli del centro storico, già dal 2005, possono installare solo ed esclusivamente impianti condominiali.L’articolo 12 ter del Regolamento Edilizio così come approvato dal consiglio comunale il 13 luglio 2005 e quindi pubblicato sul BUR dell’Umbria il 7 settembre del 2005 chiarisce che “è vietata (nel centro storico) l’installazione e/o il posizionamento di parabole, impianti satellitari, impianti di condizionamento e climatizzazione. La realizzazione di questi apparati, si legge ancora nel regolamento è ammessa esclusivamente se gli stessi vengono posizionati sul tetto o sul piano di copertura degli edifici. In particolare: “le parabole devono essere centralizzate e di colore tale da arrecare il minimo contrasto con il colore delle coperture, gli impianti di condizionamento devono essere collocati nel punto di minor impatto visivo”.Il Comune ha dunque da tempo condiviso le preoccupazioni espresse da Italia Nostra per il decoro e l’immagine del centro; considerando però la situazione ha anche previsto un periodo transitorio di 36 mesi durante il quale i proprietari o i possessori degli impianti possono mettersi in regola. A partire da ottobre a coloro che non si fossero ancora adeguati saranno elevate sanzioni da 1.000 a 5.000 euro.
Ufficio Stampa del Comune di Terni
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