PREAMBOLO:
Buonasera a tutti, sono Daniele Pica, presidente della sezione di Terni di Italia Nostra. Ringrazio innanzitutto Mons. Paglia per aver organizzato questo momento di riflessione collettiva dando voce a tutte le forze attive di questa città, che sta vivendo da troppi anni una crisi paralizzante. Il campo d’azione di Italia Nostra è quello della salvaguardia dell’ambiente e del patrimonio culturale, fronti sui quali le cose nella nostra città vanno peggiorando in maniera irreversibile da troppi anni.
LA SITUAZIONE AMBIENTALE:
La situazione ambientale è sotto gli occhi di tutti:
1) viviamo in un territorio in cui insistono: un polo siderurgico tra i più grandi in Europa, tre inceneritori, diverse industrie chimiche ed un impianto a metano da 100MW dell’Edison; tutto questo in una conca dove l’aria è stagnante e vivono oltre 110 mila persone
2) L’aria è irrespirabile, misteriosi odori notturni infestano le vie del centro, ci sono amministratori indagati per disastro ambientale, mentre operai che hanno lavorato all’inceneritore muoiono a 50 anni di tumore ai polmoni, patologia che si va diffondendo in maniera preoccupante in città, infine, zone come Pisciano vivono sommerse dalle polveri causate dalle scorie di lavorazione dell’Ast che dovrà risarcire 6 famiglie del posto con 136 mila euro.
3) Tutto questo avviene in una città in cui gli amministratori hanno acconsentito a far bruciare a Terni rifiuti provenienti da tutta Italia e dove non avvengono con la dovuta sistematicità i controlli sui camini industriali.
LA SITUAZIONE CULTURALE:
Nemmeno sul fronte della salvaguardia del patrimonio storico cittadino le cose vanno meglio:
1) Edifici antichi come Palazzo Carrara giacciono nel totale abbandono, lo stesso dicasi per le antiche mura cittadine, le torri medievali come quella di Vico Possenti, ridotta a discarica e la preziosa Rocca dell’Albornoz a Piediluco, che non solo versa in condizioni pietose, ma è addirittura mancante di un’adeguata strada d’accesso.
2) Tutto questo avviene mentre si bruciano 40 mila euro dai fondi di riserva comunali, per finanziare una mostra a Pechino sui cambiamenti della città cinese.
LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL:
La principale causa di questo declino che si sta trasformando in deriva, non la ravvisiamo soltanto in una classe dirigente inadeguata, ma anche nella mancanza di una visione condivisa di che cosa sia il progresso per la nostra città. Con il metro del progresso, infatti, non possiamo misurare soltanto la capacità di una società di produrre beni, ma anche la sua evoluzione verso una qualità della vita migliore. A tal fine, l’unica strada per uscire dal tunnel è quella di coniugare lo sviluppo economico con la conservazione del patrimonio ambientale e storico.
2 CONTRIBUTI PER UN’AGENDA CONDIVISA:
Anche Italia Nostra, vuole dare il suo contributo per un’agenda condivisa, segnalando due punti sui quali focalizzare l’attenzione:
1) RISOLVERE LA QUESTIONE ENERGETICA IN MANIERA “SOSTENIBILE”: Non attraverso la costruzione di una centrale da 100 MW sul territorio comunale fortemente antropizzato ed oberato dalle emissioni di industrie ed inceneritori, ma ripartendo dalle soluzioni trovate con il patto di territorio ed impegnandoci tutti a (politici, imprenditori ed associazioni) a “fare sistema” per far tornare nel 2010 la centrale di Galleto nelle mani dell’Ast
2) UN PIANO DI INVESTIMENTI PER LA SALVAGUARDIA DEL PATRIMONIO STORICO CITTADINO: Che parta dalla ristrutturazione degli edifici storici e si evolva verso una loro destinazione d’uso consona alla storia che rappresentano, al fine di renderli fruibili per manifestazioni culturali di alto livello, che siano attrattive per i flussi turistici che solo sporadicamente lambiscono il nostro territorio.
Per quanto riguarda le cose da lasciarci alle spalle chiediamo una sola cosa: che si smetta di pensare che lo sviluppo della nostra città sia indipendente dalla salute dei cittadini.
Buonasera a tutti, sono Daniele Pica, presidente della sezione di Terni di Italia Nostra. Ringrazio innanzitutto Mons. Paglia per aver organizzato questo momento di riflessione collettiva dando voce a tutte le forze attive di questa città, che sta vivendo da troppi anni una crisi paralizzante. Il campo d’azione di Italia Nostra è quello della salvaguardia dell’ambiente e del patrimonio culturale, fronti sui quali le cose nella nostra città vanno peggiorando in maniera irreversibile da troppi anni.
LA SITUAZIONE AMBIENTALE:
La situazione ambientale è sotto gli occhi di tutti:
1) viviamo in un territorio in cui insistono: un polo siderurgico tra i più grandi in Europa, tre inceneritori, diverse industrie chimiche ed un impianto a metano da 100MW dell’Edison; tutto questo in una conca dove l’aria è stagnante e vivono oltre 110 mila persone
2) L’aria è irrespirabile, misteriosi odori notturni infestano le vie del centro, ci sono amministratori indagati per disastro ambientale, mentre operai che hanno lavorato all’inceneritore muoiono a 50 anni di tumore ai polmoni, patologia che si va diffondendo in maniera preoccupante in città, infine, zone come Pisciano vivono sommerse dalle polveri causate dalle scorie di lavorazione dell’Ast che dovrà risarcire 6 famiglie del posto con 136 mila euro.
3) Tutto questo avviene in una città in cui gli amministratori hanno acconsentito a far bruciare a Terni rifiuti provenienti da tutta Italia e dove non avvengono con la dovuta sistematicità i controlli sui camini industriali.
LA SITUAZIONE CULTURALE:
Nemmeno sul fronte della salvaguardia del patrimonio storico cittadino le cose vanno meglio:
1) Edifici antichi come Palazzo Carrara giacciono nel totale abbandono, lo stesso dicasi per le antiche mura cittadine, le torri medievali come quella di Vico Possenti, ridotta a discarica e la preziosa Rocca dell’Albornoz a Piediluco, che non solo versa in condizioni pietose, ma è addirittura mancante di un’adeguata strada d’accesso.
2) Tutto questo avviene mentre si bruciano 40 mila euro dai fondi di riserva comunali, per finanziare una mostra a Pechino sui cambiamenti della città cinese.
LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL:
La principale causa di questo declino che si sta trasformando in deriva, non la ravvisiamo soltanto in una classe dirigente inadeguata, ma anche nella mancanza di una visione condivisa di che cosa sia il progresso per la nostra città. Con il metro del progresso, infatti, non possiamo misurare soltanto la capacità di una società di produrre beni, ma anche la sua evoluzione verso una qualità della vita migliore. A tal fine, l’unica strada per uscire dal tunnel è quella di coniugare lo sviluppo economico con la conservazione del patrimonio ambientale e storico.
2 CONTRIBUTI PER UN’AGENDA CONDIVISA:
Anche Italia Nostra, vuole dare il suo contributo per un’agenda condivisa, segnalando due punti sui quali focalizzare l’attenzione:
1) RISOLVERE LA QUESTIONE ENERGETICA IN MANIERA “SOSTENIBILE”: Non attraverso la costruzione di una centrale da 100 MW sul territorio comunale fortemente antropizzato ed oberato dalle emissioni di industrie ed inceneritori, ma ripartendo dalle soluzioni trovate con il patto di territorio ed impegnandoci tutti a (politici, imprenditori ed associazioni) a “fare sistema” per far tornare nel 2010 la centrale di Galleto nelle mani dell’Ast
2) UN PIANO DI INVESTIMENTI PER LA SALVAGUARDIA DEL PATRIMONIO STORICO CITTADINO: Che parta dalla ristrutturazione degli edifici storici e si evolva verso una loro destinazione d’uso consona alla storia che rappresentano, al fine di renderli fruibili per manifestazioni culturali di alto livello, che siano attrattive per i flussi turistici che solo sporadicamente lambiscono il nostro territorio.
Per quanto riguarda le cose da lasciarci alle spalle chiediamo una sola cosa: che si smetta di pensare che lo sviluppo della nostra città sia indipendente dalla salute dei cittadini.
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