ENERGIA E TERRITORIO

ITALIA NOSTRA PROMUOVE UNA SERIA POLITICA ENERGETICA BASATA SUL RISPARMIO. CONTRARIA AL NUCLEARE, ITALIA NOSTRA RITIENE CHE LE RINNOVABILI SIANO UTILI MA NON DEBBANO DEVASTARE IL PAESAGGIO. Per saperne di più clicca qui.

giovedì 26 giugno 2008

NUCLEARE A SAN LIBERATO: SEGRETO DI STATO


28 anni dopo i Piani Energetici Nazionali e Regionali che individuò il sito di San Liberato-Nera Montoro come idoneo alla collocazione di un impianto per la produzione di energia nucleare, molteplici indizi e indiscrezioni di stampa rilanciano un simile utilizzo, stavolta in modo ben più concreto.

Italia Nostra rigetta fermamente tale ipotesi che andrebbe a minare in modo irrecuperabile un territorio già segnato in modo pesante da insediamenti industriali sui quali invece occorre continuare a lavorare ai fini del loro consolidamento produttivo ed occupazionale, tenendo però conto dell’assoluta necessità del contenimento delle emissioni.
E’ assurdo che dinanzi a questo sforzo di recupero sul fronte ambientale c’è chi pensi di insediare in Umbria un impianto atomico.

Peraltro con il D.P.C.M. 16 aprile 2008, n.90, le comunità locali corrono il rischio di non sapere nulla su eventuali decisioni di questo genere, avendo il Governo la possibilità di coprire con il Segreto di Stato una parte dell’iter amministrativo necessario a realizzare una centrale atomica. Per evitare possibili nuove proteste come a Scanzano, è stato esteso il Segreto di Stato anche agli “impianti civili per produzione di energia” in nome della tutela della sicurezza nazionale, e non già soltanto alle infrastrutture sensibili di tipo militare.

Le “voci dal sen fuggite” diffuse dalla stampa in questi giorni sono preoccupanti, così come è allarmante il silenzio di ENEL e Governo: eppure, due mesi fa, fonti ENEL hanno parlato di “tre siti al Nord, due al Centro, uno al Sud”. Il rischio di una centrale nucleare nel Ternano-Narnese è serio, soprattutto considerando che i sindaci dei territori che ospitavano i vecchi siti hanno già bloccato qualsiasi ripresa di attività di tipo nucleare.

Le necessità energetiche del bacino industriale Ternano-Narnese vanno risolte con l’inveramento del Patto di Territorio che, nel 2004, registrò il consenso di tutti i protagonisti, dalle associazioni sindacali a quelle industriali alle autorità di governo locale. Il Patto stabiliva un impianto a metano di media potenza al di fuori della Conca Ternana. Il fatto che gli Enti Locali non abbiano rispettato quella previsione sta creando un caos senza precedenti, con una deregulation delle centrali: non solo il progetto di una centrale a turbogas da 100 Mw all’interno dello stabilimento AST –cioè, di fatto, nel centro della città di Terni-, non solo quello della SGL Carbon per un’altra da 50 Mw –sempre nella Conca-, ma, dopo il Segreto di Stato, rischiamo di scoprirne anche una di tipo elettronucleare a San Liberato! Altro che fantasie

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